Nello studio della composizione fotografica faccio spesso riferimento agli studi relativi alla psicologia legata all'immagine e la sua raffigurazione.
Una composizione "corretta" è una composizione "coerente", "voluta", "ricercata e come tale bisognosa di studio e di osservazione principio da cui parte la mia teoria dell'osservazione della realtà che spiegherò in seguito.
Un autore da me spesso citato ai miei corsi è senza dubbio Paul Klee e la sua "Teoria della forma e della figurazione" da cui traggo questa citazione presa da un intervento di Klee (Vivamente consigliata la lettura):
"L'estrema armonia si potrebbe raggiungere raccogliendo le cose in un unico, piccolissimo, punto comune: il centro.
Dal loro incontrarsi in quel punto nascerebbe una sorta di acquietamento in tutto simile alla calma perfetta.
Un'armonia che ha un suo senso ed è valida come esempio stesso dell'armonia, ma che, proprio perché adempie fino in fondò quest'estrema condizione, sarebbe morta, sarebbe un'armonia non attiva.
Quel che invece dobbiamo cercare è un'armonia attiva, e ciò esige delle deviazioni. Ci son diversi modi di deviare, tenendo fermo un centro immaginario e deviandone nella realtà.
Per mezzo delle deviazioni si può ottenere un'armonia attiva. Che non è dunque l'estrema armonia, ma è attiva.
Deviazioni e spostamenti presentano certi rischi. Il punto centrale, il nucleo, si sposta. Tutto ciò ci permette di penetrare con lo sguardo fino alla legge fondamentale figurativa e organica e le conseguenze che se ne traggono per l'organico sviluppo di un'immagine hanno spesso carattere necessitante: le condizioni del processo figurativo vanno adempiute armonicamente e organicamente.
Molte cose si accostano, ma devono ragionevolmente tornare a separarsi. Questo accostarsi e separarsi deve essere organico armonico. L'imperativo di una certa simmetria può essere noioso, ma variandolo si ottiene qualcosa di più. Quadri ben composti hanno un effetto compiutamente armonico. Ma sarebbe un'illazione sbagliata se il profano credesse che per raggiungere una tale armonia complessiva si debba figurare armonicamente pezzo per pezzo.
Cosi facendo si avrebbe un risultato piuttosto debole. Perché se una parte è in armonia con un'altra non c'è più bisogno di una terza.
Solo se l'uno è in dissonanza col due deve intervenire il tre al posto giusto a mutare in armonia la dissonanza. Questa nuova armonia di tre parti convince con più forza.
Bisogna però far si che ci sia armonia anche in rapporto all'umano, e l'armonia sarà allora veramente vigorosa. La ricerca dell'armoniao della totalità figurativa non è per noi soltanto un problema di forme e di colori ma anche il problema della totalità spirituale. "
Possiamo notare semplicemente come combinando una forma lineare con una pianta, l'elemento lineare acquista immediatamente un carattere "attivo", quello piano, all'opposto, un carattere "passivo".